Gli interventi meccanici di terminazione possono interessare solo la parte aerea della cover crop (trinciatura, sfalciatura, rullatura) oppure il suolo e la cover crop (aratura, discatura, scalzatura). Gli interventi meccanici hanno il vantaggio di non richiedere l’uso di erbicidi di sintesi e sono quindi adottabili anche da chi pratica agricoltura biologica. Tra gli svantaggi vi è sicuramente l’aleatorietà dell’intervento, la cui efficacia dipende dalle condizioni meteorologiche durante e dopo la terminazione, dalla specie, dal suo stadio di sviluppo e dall’attrezzo utilizzato.
- Falciatura: può essere eseguita con falciatrici (altezza di taglio a 4-5 cm dal suolo) o con trinciastocchi (taglio radente). L’efficacia di terminazione dipende molto dallo stadio fenologico delle coltura: eseguendo la trinciatura in prossimità della fioritura si può ottenere una percentuale di terminazione di circa il 90% con le specie veccia vellutata, trifoglio incarnato, frumento, segale.
- Rullatura con rullo allettatore (roller crimper): è un rullo portato anteriormente o posteriormente dotato di lame longitudinali il cui passaggio determina l’allettamento della cover crop e la rottura dei tessuti in corrispondenza delle lame. La scelta del momento di esecuzione dell’operazione è fondamentale: la massima efficacia si ha in corrispondenza della fase fenologica di fioritura. Le specie che vengono terminate con successo sono i cereali allo stadio latteo-ceroso. La rullatura eseguita durante le gelate (all’alba con temperature inferiori a -3/4°C) risulta molto efficace purchè le piante abbiano raggiunto una certa altezza.
- Erpicatura con erpice a dischi: è un’operazione svolta ad una profondità di 10-15 cm, i tessuti delle cover crop vengono rimescolati nel terreno dai dischi accelerandone la loro decomposizione. Se la biomassa delle colture è elevata possono essere necessari più passaggi e, nel caso di cover crop graminacee in fase vegetativa, l’efficacia dell’intervento può essere minore.