La lisciviazione è il fenomeno attraverso il quale i nitrati presenti nella soluzione circolante del suolo vengono trasportati verso gli strati più profondi dall’acqua di drenaggio e quindi non sono più disponibili per le piante. Questo problema è esacerbato nel caso in cui il suolo sia nudo, come avviene spesso in autunno, periodo spesso caratterizzato anche da precipitazioni più frequenti. La perdita di nitrati rappresenta sia un danno economico sia un danno ambientale per le acque superficiali e profonde. La presenza delle colture di copertura può ridurre la lisciviazione in quanto queste piante assorbono sia l’acqua sia i nitrati durante la loro crescita. La quantità di azoto asportata nel periodo autunnale dalle cover crop, e quindi sottratta ai fenomeni di lisciviazione, dipende da vari fattori: quantità di biomassa prodotta, specie o miscuglio coltivato, data di semina, parametri atmosferici.
Complessivamente le leguminose possono asportare maggiori quantità di azoto grazie all’azoto-fissazione; se ci si concentra però sull’effetto di contenimento della lisciviazione, le non leguminose sono senz’altro più efficienti e permettono una riduzione media del 56-70% di questo fenomeno. Perchè la riduzione sia significativa è necessario che le condizioni meteorologiche autunnali siano tali da assicurare il mantenimento dei nitrati nel suolo (assenza di drenaggio) finchè la cover crop è in attiva crescita (settembre-ottobre).