Che cos’è il Progetto SUCCO e quali sono i suoi obiettivi?
Il progetto SUCCO ha lo scopo di estendere le conoscenze acquisite sulle colture di copertura e incrementare l’impatto dei risultati in modo da renderli maggiormente fruibili per gli agricoltori e i tecnici della pianura lombarda, realizzando un sistema di supporto alle decisioni (DSS) che fornisca indicazioni relativamente alla specie/miscuglio da seminare, all’epoca e modalità di semina e di terminazione in base al proprio contesto aziendale.
Il progetto, cofinanziato come gruppo operativo nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Lombardia 2014-2020 (Operazione 16.1.01, Gruppi Operativi PEI), ha avuto inizio il 16 febbraio 2023 e avrà una durata di due anni.
Le regole di funzionamento del DSS saranno messe a punto utilizzando i risultati di prove innovative in pieno campo condotte nell’ambito di questo progetto sulle specie di cover crop più interessanti per il nostro territorio, e la loro integrazione da un lato con risultati sperimentali già ottenuti in precedenza e dall’altro con gli output di un modello di simulazione appositamente sviluppato e calibrato.
1. Prove agronomiche in pieno campo – Metodologia
Le prove in campo sono finalizzate ad investigare e caratterizzare in modo approfondito le varie funzioni agro-ecologiche associate alla coltivazione di un’ampia gamma di cover crop all’interno degli agro-ecosistemi regionali. Nello specifico, sono stati allestiti sei campi sperimentali, selezionati per la loro diversità pedologica e meteorologica, con l’obiettivo di (1) caratterizzare le performance, potenziali e reali, delle cover crop nei diversi contesti regionali e (2) sviluppare una base solida per la realizzazione del Sistema di Supporto alle Decisioni (DSS), che costituisce il principale risultato del progetto.
In questa fase sono state monitorate le dinamiche di crescita autunnale delle cover crop, sia gelive che non gelive, e sono in fase di pianificazione le attività di monitoraggio sulle dinamiche di crescita primaverili. L’attività sperimentale ha previsto campionamenti e rilievi per caratterizzare gli effetti di tali dinamiche in termini di assorbimento dell’azoto disponibile nel suolo e controllo delle infestanti microterme durante la crescita autunnale e invernale. Inoltre le attività progettuali mirano a verificare l’effetto della data di semina delle cover crop (precoce, media, tardiva) sull’apporto di carbonio e di azoto organico al suolo sotto forma di residui colturali dopo la terminazione, l’efficacia della terminazione naturale per le cover crop gelive e la durata e l’efficacia dello strato di pacciamatura derivato dalle cover crop non gelive quando mantenuto in superficie sul suolo, e il suo impatto sul controllo delle infestanti durante la crescita della successiva coltura da reddito primaverile-estiva.
1.1. Prove agronomiche sulle cover crop gelive
Sono stati allestiti due campi sperimentali presso le aziende A. Menozzi (Landriano, PV) e Agricola Motti (Orzinuovi, BS), con il fine di confrontare due specie di cover crop gelive di larga diffusione ed elevata produttività, senape bianca e avena strigosa. Presso entrambe le aziende, è stato realizzato un disegno sperimentale a blocchi completamente randomizzati con quattro repliche (blocchi) e due fattori: la data di semina (precoce, intermedia, tardiva) e la specie di cover crop (senape bianca vs. avena strigosa) (Figura 1).
Figura 1 – Campo sperimentale di Landriano come si presentava il 13 ottobre 2023. Sullo sfondo è visibile l’ala piovana utilizzata per mantenere il contenuto idrico del suolo a livelli non limitanti durante l’intero periodo di crescita delle cover crop.
Presso l’azienda di Landriano (dove l’obiettivo era mantenere le colture in condizioni di produzione potenziale), l’attività sperimentale è iniziata il 29/08/2023 con il campionamento del suolo e la distribuzione di 250 kg K2O/ha come solfato potassico. Il 30 agosto è stata eseguita l’aratura di tutto il campo sperimentale ed il giorno 31 agosto, sulle sole parcelle destinate alla semina precoce (SD1) sono state eseguite la concimazione azotata (150 kg N/ha tramite nitrato di calcio), l’erpicatura a 10 cm di profondità e la semina. Erpicatura e semina sono state eseguite con macchina combinata composta da erpice rotativo e seminatrice universale. La dose di seme utilizzata per la senape bianca è stata di 13 kg/ha mentre per l’avena strigosa di 50 kg/ha. Il 4 settembre sono stati installati i sensori per il monitoraggio del contenuto idrico e della temperatura del suolo. Le semine intermedia (SD2) e tardiva (SD3) sono state eseguite il 19 settembre e l’11 ottobre, rispettivamente, appena dopo la concimazione azotata (150 kg N/ha per SD2; 75 kg N/ha per SD3) e l’erpicatura. Anche in questi casi, entro cinque giorni dalla semina sono stati installati i sensori di temperatura e umidità del suolo.
Lo stesso protocollo sperimentale è stato realizzato presso Agricola Motti a Orzinuovi, con uno scostamento di data al massimo di due giorni. A Orzinuovi purtroppo, a causa di una scarsa emergenza delle plantule di cover crop dovuta agli alti e anomali livelli termici verificatisi nella prima metà di settembre, è stato ritenuto inutile proseguire il mantenimento delle parcelle SD1 e su di esse è stato deciso di eseguire una semina molto tardiva (SD4), distaccata di circa dieci giorni da SD3, poiché interessante sul piano della modellizzazione della crescita nel regime delle basse temperature e per l’espressione della resistenza al gelo, nonché della ripresa vegetativa alla fine dell’inverno.
In entrambi gli appezzamenti, a causa delle condizioni calde e asciutte dell’inizio di autunno, sono stati eseguiti interventi irrigui con ala piovana.
In entrambe le località i rilievi e i campionamenti sono stati eseguiti per determinare le seguenti grandezze: stadio fenologico, copertura del suolo da parte della vegetazione, LAI, altezza della coltura, biomassa aerea e sua concentrazione di azoto, e contenuto di azoto minerale del suolo. A Landriano, a causa di un attacco di Phytophtora spp. verificatosi a partire dalla prima decade di novembre e che ha danneggiato gravemente gli apparati radicali delle piante di senape SD1, non è stato possibile eseguire il campionamento di fine novembre per questo trattamento.
1.2. Prove agronomiche sulle cover crop ingelive
Sono stati allestiti due campi sperimentali presso l’azienda sperimentale dell’Università di Piacenza CERZOO (Piacenza) e l’azienda FIORINI (Gabbioneta-Binanuova, CR) con il fine di confrontare due fra le specie di cover crop più interessanti per la loro capacità di crescita primaverile, la segale e la veccia. Presso entrambe le aziende, il disegno sperimentale ha previsto uno split-plot con quattro repliche (blocchi) e due fattori: la data di semina (precoce, media, tardiva) e la specie di cover crop (Figura 2).
Figura 2 – Prima data di semina (precoce) di segale e veccia villosa durante le fasi finali dell’inverno. Azienda CERZOO.
Presso l’azienda CERZOO, l’attività sperimentale è iniziata il 12 settembre 2023 con la semina delle cover crop nelle parcelle relative alla prima data di semina (semina precoce, SD1). Questa operazione è stata realizzata contemporaneamente alla preparazione del letto di semina utilizzando una macchina combinata dotata di seminatrice ed erpice rotante. Inoltre, nello stesso giorno e prima della semina, al fine di garantire le condizioni potenziali di crescita delle cover crop, è stata eseguita una concimazione utilizzando nitrato di calcio. La dose applicata è stata di 150 kg N/ha per la segale e 30 kg N/haper la veccia, sulle parcelle destinate alla prima semina. Nei giorni successivi è avvenuta l’installazione delle sonde per il monitoraggio dello stato idrico del suolo (a una profondità di 30 cm) nelle parcelle relative alla prima data di semina. L’attività di monitoraggio è stata condotta effettuando gli stessi rilievi e campionamenti realizzati a Landriano. Il protocollo operativo e di campionamento previsto per la seconda data di semina (media, SD2), avvenuta il 03/10/2023, è stato il medesimo della data precoce, inclusi la concimazione azotata e l’installazione delle sonde per misurare il tenore idrico del suolo.
Nonostante la terza data di semina fosse prevista per la terza decade di ottobre, le consistenti piogge nella seconda metà di ottobre hanno reso impraticabile l’attività di semina per un lungo periodo. Quindi la semina tardiva (SD3) è stata eseguita solamente il 20/11/2023, preceduta dalla concimazione alle medesime dosi sopracitate. L’attività di campionamento nelle parcelle di questa data di semina partirà con la ripresa vegetativa alla fine di febbraio 2024.
Presso l’azienda FIORINI, l’attività operativa e sperimentale è iniziata con la semina della data precoce l’11 settembre 2023 (SD1), eseguita con le medesime modalità descritte per l’azienda CERZOO. Anche per quanto riguarda l’attività sperimentale, essa è stata condotta seguendo il medesimo protocollo delineato in precedenza. La seconda semina (SD2) è avvenuta in data 17/10/2023 a seguito di un prolungato periodo siccitoso che ne ha impedito la realizzazione nei tempi previsti, a causa anche della mancanza di disponibilità idrica per irrigazioni di soccorso. La terza semina (SD3) è avvenuta, come per l’azienda CERZOO, in estremo ritardo (in data 23/11/2023) a causa di consistenti piogge e conseguente impraticabilità del terreno per l’attività di semina.
1.3. Prove agronomiche sulla lavorabilità del terreno dopo le cover crop
Sono stati allestiti due campi sperimentali presso le aziende Angelo Menozzi (Università degli Studi di Milano) a Landriano (PV) e Agricola Motti a Orzinuovi (BS), con l’obiettivo di confrontare sei specie di cover crop e un test con terreno nudo. Presso entrambe le aziende il disegno sperimentale ha previsto uno schema a blocchi randomizzati con quattro repliche. Le specie seminate sono: senape bianca, senape bruna, facelia, grano saraceno, trifoglio incarnato, avena strigosa (Figura 3) – (Figura 4).
Figura 3 – cover crop raffigurate: senape bruna, grano saraceno, senape bianca, facelia, avena strigosa, trifoglio incarnato.
L’esperimento era orientato principalmente alla divulgazione e sottostava alla descrizione “Campo di indagine floristica”, tuttavia, durante la progettazione del campo, il GO (gruppo operativo) ha deciso di valutare non solo gli aspetti già previsti nel progetto approvato (confronto della crescita di diverse specie), ma anche la loro capacità di rendere il suolo più o meno facilmente lavorabile in primavera. Da qui è emerso il nuovo nome di “Campo lavorabilità”.
Figura 4 – Campo lavorabilità a Orzinuovi, 23/01/2024.
1.3.1. Operazioni eseguite nell’azienda “Agricola Motti”
Il 25 agosto 2023, è stata eseguita la distribuzione del liquame direttamente interrato; il 31 agosto 2023 si è proceduto con la preparazione del suolo mediante due passaggi di erpice a dischi, un’operazione finalizzata a livellare e preparare il terreno per la semina. Il 2 settembre 2023 sono state eseguite le semine parcellari utilizzando una seminatrice a dischi. Le dosi di semina utilizzate sono state: Avena strigosa 50 kg/ha, Senape bianca 13 kg/ha, Senape bruna 7 kg/ha, Facelia tanacetifolia 12 kg/ha, Trifoglio incarnato 28 kg/ha, Grano saraceno 60 kg/ha. È stato incluso anche un test con terreno senza cover crop (spontaneamente inerbito) per confronto.
Ad inizio settembre sono stati effettuati i campionamenti del terreno per caratterizzarne le proprietà, in particolare il contenuto in azoto minerale come dato di partenza. Il 26 settembre in tutte le parcelle sono stati eseguiti i seguenti rilievi: densità delle piante delle cover crop, altezza della canopy, biomassa aerea per determinarne la sostanza secca, del suolo per determinare l’andamento del contenuto in azoto minerale. Sono successivamente stati eseguiti i medesimi campionamenti nel momento di massima espressione di biomassa aerea delle diverse specie. In particolare, il 27 ottobre nella parcella di grano saraceno ed il 13 novembre su tutte le altre, successivamente si è ritenuto opportuno, vista l’espressione di biomassa del trifoglio eseguire un rilievo in data 2/4/2024.
Durante la stagione invernale sono state acquisite immagini ad intervalli regolari di una decina di giorni al fine di monitorare, attraverso strumenti di indagine digitale colorimetrica, la risposta al freddo delle singole essenze.
La terminazione del campo prova per la maggior parte delle specie è stata determinata dal gelo. In data 16 aprile 2024 è stata effettuata la semina su sodo del mais, con diserbo localizzato lungo la fila. Successivamente, il 18 aprile 2024, le parcelle sono state suddivise a metà e diserbate manualmente utilizzando glifosate, al fine di confrontare le diverse tesi così duplicate in diserbo sulla fila e diserbo a pieno campo.
Il 20 maggio 2024, sono stati eseguiti i rilievi di valutazione parcella e sviluppo fenologico del mais. L’esperimento è terminato con il diserbo di post emergenza allo stadio di sviluppo del mais di V4-V5.
1.3.2. Operazioni eseguite nell’azienda “Angelo Menozzi”
Figura – 5 Campo lavorabilità a Landriano, 26/09/2023.
Il 29 agosto 2023 sono stati trinciati gli stocchi del mais della stagione precedente. Il 30 agosto è stato distribuito solfato di potassio (250 kg K2O/ha) ed eseguita l’aratura a 30 cm di profondità. Il 4 settembre è stato allestito il campo sperimentale, distribuito nitrato di calcio (50 kg N/ha), affinato il terreno con erpice rotativo e seminata la prova parcellare.
Le dosi di semina ed il disegno sperimentale sono identici nelle due località. I rilievi eseguiti, allo stesso modo, sono del tutto aderenti se non per la data di esecuzione talvolta traslata di pochi giorni. Resta da segnalare che il 15 settembre, a Landriano, è stata montata una recinzione attorno alle parcelle di grano saraceno e trifoglio per proteggerle dal pascolo dei selvatici. (Figura 5)
A Landriano la prova si è conclusa con l’ultimo rilievo di biomassa su trifoglio, la terminazione del campo prova è avvenuta in primavera, secondo le esigenze aziendali, per lasciare spazio alla semina della coltura da reddito.
2. Risultati preliminari ottenuti:
2.1. Cover crop gelive e ingelive
Le prove di campo relative alle cover crop hanno evidenziato risultati interessanti e differenziati in base alla loro risposta alle condizioni ambientali e alle tempistiche di semina, distinguendo tra specie gelive e ingelive. L’effetto particolarmente della data di semina è stato marcato, con una netta differenziazione produttiva tra le semine precoci (SD1), intermedie (SD2), tardive (SD3) e molto tardive (SD4).
In entrambe le località, i rilievi e i campionamenti sono stati eseguiti per determinare diverse grandezze, tra cui lo stadio fenologico, la copertura del suolo da parte della vegetazione, l’indice di area fogliare (LAI), l’altezza della coltura, la biomassa aerea e la sua concentrazione di azoto, nonché il contenuto di azoto minerale del suolo. A Landriano, tuttavia, un attacco di Phytophthora spp. verificatosi a partire dalla prima decade di novembre e che ha danneggiato gravemente gli apparati radicali delle piante di senape SD1, non è stato possibile eseguire il campionamento di fine novembre per questo trattamento.
L’effetto della data di semina è stato particolarmente evidente, con una significativa differenziazione produttiva, specialmente tra la semina intermedia (SD2) e la semina tardiva (SD3 e SD4). A Landriano, la biomassa aerea dell’avena strigosa ha raggiunto livelli massimi di 5,7 t SS ha-1 in SD1, 3,9 t SS ha-1 in SD2 e 0,2 t SS ha-1 in SD3. A Orzinuovi, invece, i livelli massimi sono stati pari a 2,3 t SS ha-1 in SD2, 0,2 t SS ha-1 in SD3 e 0,1 t SS ha-1 in SD4. I bassi livelli produttivi osservati a Orzinuovi sono stati attribuiti all’assenza di interventi irrigui, aggravata da condizioni meteorologiche siccitose. A Landriano, erano state previste condizioni produttive potenziali, senza limitazioni idriche o di nutrienti, mentre a Orzinuovi, presso l’azienda Agricola Motti, si è accettata la possibilità di stress idrico. Questi risultati sottolineano l’importanza di un seminato precoce delle cover crop per ottenere una buona produzione di biomassa aerea prima della fine dell’autunno, poiché le semine tardive (SD3 e SD4) hanno portato a risultati molto modesti in entrambe le locali
Anche presso l’azienda CERZOO, l’effetto della data di semina è stato determinante. Nel trattamento SD1, si è osservata una crescita particolarmente rapida delle cover crop tra il 3 ottobre 2023 e il 23 ottobre 2023, con la veccia villosa che ha raggiunto 1,3 t SS ha-1 di biomassa aerea e la segale 1,4 t SS ha-1. All’ingresso della fase invernale, entrambe le specie prodotto hanno discreti quantitativi di biomassa, superando le 2 t SS ha-1. Al contrario, la data di semina intermedia (SD2) ha portato a rese decisamente inferiori, con 0,5 t SS ha-1 per la segale e 0,2 t SS ha-1 per la veccia villosa prima dell’inizio dell’inverno.
In conclusione, i risultati delle diverse località e trattamenti evidenziano l’importanza di come la semina precoce sia fondamentale per massimizzare la produzione di biomassa aerea prima della stagione fredda, evidenziando inoltre come fattori ambientali e gestione agronomica possono variare significativamente gli esiti delle semine più tardive, con implicazioni significative per la gestione agronomica delle coperture.
2.2. Risultati preliminari del campo lavorabilità: biomassa delle cover crop e delle infestanti
La senape bianca, specie di riferimento almeno in quanto a diffusione, ha mostrato una produzione consistente, con 4,7 t SS ha-1 a Landriano e 5,1 t SS ha-1 a Orzinuovi. È interessante notare che la senape bruna ha prodotto quantità del tutto paragonabili, con 4,3 t SS ha-1 a Landriano e addirittura 5,2 t SS ha-1 a Orzinuovi. È anche importante riferire il risultato del grano saraceno, che si è dimostrato una specie di cover crop molto produttiva, con una biomassa di 4 t SS ha-1 a Landriano e di 5 t SS ha-1 a Orzinuovi. Il grano saraceno ha avuto uno sviluppo estremamente rapido, al punto che si è provveduto ad un campionamento ad hoc alla fine di ottobre quando già risultava completamente allettato da una decina di giorni. Va riferito anche il bellissimo effetto delle fioriture di questa specie, essenza mellifera, che ha richiamato numerosissimi impollinatori selvatici fornendo loro nutrimento in periodo per loro importante di preinvernamento (Figura 6). La facelia (Phacelia tanacetifolia Benth) ha espresso produzioni interessanti con 3,1 t SS ha-1 a Landriano e 4 t SS ha-1 a Orzinuovi. Per l’avena strigosa invece c’è stato qualche problema di emergenza e di sviluppo, probabilmente complice uno stress biotico fungino: la produzione si è fermata a 2,7 t SS ha-1 a Landriano e di 1,8 t SS ha-1 a Orzinuovi. Purtroppo, resta da segnalare che, nonostante le reti di recinzione sopra descritte, in entrambi gli appezzamenti si assiste a un discreto danno da brucazione sul trifoglio incarnato, che è anche l’unica specie non geliva presente nella prova e che, quindi, presumibilmente proseguirà nella crescita nei primi mesi del 2024.
Per quanto concerne la competizione con le erbe infestanti, tutte le cover crop si sono dimostrate molto coprenti: infatti le differenze fra la loro biomassa registrata nel trattamento di controllo (2,4 t SS ha-1 a Landriano e 1 t SS ha-1 a Orzinuovi) e tutte le altre tesi sono notevoli (Figura 7 e Figura 8).
Figura 6 – Insetti su fiori di grano saraceno il 26/09/2023.
Figura 7 – Produzione di sostanza secca delle cover crop e delle infestanti nel campo lavorabilità a Landriano.
Figura 8 – Produzione di sostanza secca delle cover crop e delle infestanti nel campo lavorabilità a Orzinuovi.
2.2.1 Altezza canopy: campo lavorabilità
I dati relativi all’altezza delle piante sono stati raccolti in due sessioni di misurazioni. Durante la prima sessione, che ha avuto luogo il 26 ottobre ad Orzinuovi e il giorno successivo a Landriano, si è proceduto con la misurazione esclusivamente del Grano Saraceno. Esso ha raggiunto una notevole altezza in soli 40 giorni circa ed il rilievo è stato effettuato nelle date indicate, su singole piante raccolte da parcelle già allettate.
Nella seconda sessione di misurazioni, il 13 novembre ad Orzinuovi ed il giorno successivo a Landriano, sono state misurate e registrate le altezze delle altre piante del campo sperimentale. Va segnalato che il trifoglio incarnato ha rappresentato un caso particolare tra le diverse specie di cover crop, è l’unica specie ingeliva. L’avena strigosa non si è sviluppata correttamente ed è risultata più bassa del normale per le medesime ragioni prima descritte.
Tutte le altre piante hanno avuto un buon sviluppo, raggiungendo un’altezza significativa in rapporto alla loro potenzialità genetica e ciò sta ad indicare una buona stagione di sviluppo (Figura 10).
Figura 10 – Grafico di confronto delle altezze delle cover crop.
2.3 Frazione di copertura del suolo da parte delle cover crop
Sono state acquisite immagini a intervalli regolari di una decina di giorni al fine di monitorare, anche con strumenti di indagine digitale colorimetrica, la risposta al freddo delle singole essenze (Figura 11).
Figura 11 – Rilievo fotografico periodico della risposta al freddo delle cover crop (danno da gelo).
Il rilievo fotografico è stato eseguito utilizzando una fotocamera RGB ad alta risoluzione (12 MP) montata su un telaio ad altezza regolabile. Per standardizzare le acquisizioni, la camera è mantenuta a circa 180 cm dalla canopy ed è stata posizionata in corrispondenza del punto centrale dell’area di acquisizione. Alla base del telaio è fissato un pannello con un marker grigio necessario per la normalizzazione dei colori durante la successiva fase di post-processamento delle immagini, per far fronte alle variazioni delle condizioni di luminosità ambientale nelle diverse giornate di acquisizione. All’interno della parcella, inoltre, è stato messo un indicatore plastico di colore noto (rosso) necessario ad individuare in modo automatico e ripetuto nel tempo il centro dell’area di campionamento. Le acquisizioni sono state effettuate mantenendo il telaio porta-sensore a nord rispetto alla parcella in modo da neutralizzare l’effetto delle ombre nell’immagine acquisita.
Il processamento delle immagini è stato effettuato utilizzando uno specifico algoritmo di analisi elaborato in ambiente Matlab®. Le fasi del processamento sono:
- Correzione della deformazione dell’immagine dovuta alle caratteristiche costruttive della camera;
- Individuazione automatica del marker grigio di riflettanza nota e normalizzazione dei canali R (rosso), G (verde), B (blu);
- Individuazione automatica dell’indicatore plastico rosso con funzione di punto fiduciario spaziale per definire il centro dell’area di campionamento;
- Determinazione dell’area di campionamento: corrisponde a un’area circolare di raggio pari 65 cm dal centro dalla quale viene sottratta un’area corrispondente alla superficie occupata dall’indicatore plastico rosso;
- Segmentazione della vegetazione viva dal background (suolo + vegetazione devitalizzata dal gelo) attraverso il calcolo dell’indice vegetazionale Excess Green (ExG=2*G-R-B) in ciascun pixel presente nell’area di campionamento;
- Determinazione della percentuale di copertura (Fraction cover) della vegetazione viva come rapporto tra il numero di pixel con ExG superiore a una soglia predeterminata e il numero di pixel totali nell’area di campionamento (un esempio in Figura 12 e Figura 13).
L’applicazione di questo processo per tutte le immagini acquisite durante la stagione invernale permette di determinare la dinamica di degradazione della biomassa vegetale per effetto del gelo, espressa in termini di Fraction Cover.
Figura 12 – A sinistra area di campionamento individuata dall’algoritmo. A destra Fraction Cover di Facelia in data 27.11.2023. In basso si nota il pannello con il marker grigio per la normalizzazione automatica dei colori.
Figura 13 – A sinistra area di campionamento individuata dall’algoritmo. A destra Fraction Cover di Facelia in data 01.02.2024. In basso si nota il pannello con il marker grigio per la normalizzazione automatica dei colori.
2.3.1. Esempio di dinamica di degradazione della Facelia
Nel grafico (Figura 14) è riportato l’andamento della Fraction Cover relativo alle parcelle di Facelia, espresso in termini di dato medio di quattro parcelle con relativa deviazione standard. Si nota una moderata degradazione della biomassa aerea fino al monitoraggio del 11.01.2024. Nei successivi campionamenti, invece, si è potuto assistere a un notevole effetto del gelo nei confronti della cover crop portando il dato di Fraction Cover al 9,7% in corrispondenza del monitoraggio del 12.02.2024.
Figura 14 – Grafico dell’andamento della Fraction Cover relativo alle parcelle di Facelia.
3. Sistema di supporto alle decisioni per la scelta delle cover crop
Il sistema di supporto alle decisioni per la scelta delle cover crop che viene sviluppato nel progetto integra le evidenze sperimentali ottenute finora dal gruppo operativo (in questo e in precedenti progetti) con un’ampia rassegna della letteratura scientifica mondiale e con i risultati di simulazioni pluriennali eseguite con un modello dei sistemi colturali che consentiranno di esplorare la risposta delle cover crop a condizioni meteorologiche diverse. Tutte queste attività consentiranno infine lo sviluppo del DSS. Lo sviluppo del DSS è quindi il cuore del progetto, cui partecipano congiuntamente tutti i partner per massimizzare la complementarità di esperienze e di competenze.
4. Trasferimento dei risultati
Nel mese di ottobre si tenuto un incontro interno per la creazione del nuovo sito web. Il dominio utilizzato www.covercrop.it, già in nostro possesso da progetti precedenti, ci ha permesso di posizionarci molto bene all’interno dei motori di ricerca e favorirne la visibilità e quindi avere una storicità con dati e risultati relativi alle cover crop; è stato quindi integrato il nuovo progetto SUCCO, con tutte le attività annesse.
Nel mese di settembre, l’account social Facebook Cover Crop (anch’esso già in nostro possesso), è stato integrato con la partenza del progetto SUCCO; è stata creata una nuova pagina social Instagram Cover Crop dove potrete rimanere aggiornati seguendo il progetto da vicino.
A partire dalle operazioni di campo iniziali è stato raccolto il materiale fotografico e video, il quale ci permetterà entro la fine del progetto di creare video divulgativi che, opportunamente selezionati e montati, saranno pubblicati sul nostro canale YouTube: I segreti delle Cover Crop.
Nel mese di novembre si sono svolte due giornate in campo come iniziative di divulgazione (Figura 15-16): il 16 novembre 2023 presso l’Azienda Didattico-Sperimentale “A. Menozzi” a Landriano, mentre il 24 novembre 2023 presso l’Azienda “Agricola Motti”; durante le visite è stato possibile verificare l’effetto delle tre diverse date di semina nei campi sperimentali sulle cover crop gelive e osservare la crescita delle diverse specie di cover crop in purezza nei campi lavorabilità.
Figura 15-16 A sinistra giornata in campo del 16/11/2023, in primo piano la senape bruna, a destra la giornata in campo del 24/11/2023.
Il 22 marzo a Piacenza (PC) si è tenuta, presso il Centro di Ricerche per la Zootecnia e l’Ambiente – CERZOO, durante la visita è stato possibile osservare gli effetti delle diverse date di semina sulla crescita delle cover ingelive, segale e veccia villosa.
Giornata in campo del 22/03/2024, in primo piano la segale.
Quali sono i partner del Progetto SUCCO?
Il Progetto SUCCO è stato pensato e viene realizzato da:
- Università degli Studi di Milano (Luca Bechini, Pietro Marino, Matteo Sampietro, Marta Colombo, Alfio Ferrara, Lorenzo Gangemi, Sergio Picascia, Silva Salini, Marco Torrente): l’Università è capofila del progetto e coordina le attività relative alle prove in campo sulle cover crop gelive, e all’analisi bibliografica e modellistica.
- Università Cattolica del Sacro Cuore (Vincenzo Tabaglio, Andrea Fiorini, Federico Ardenti) coordina le prove in campo sulle cover crop ingelive e lo sviluppo del DSS.
- Condifesa Lombardia Nord-Est (Lorenza Michelon, Daniele Della Torre, Aurora Papa) coordina le prove di confronto tra specie di cover crop (prove lavorabilità) e la diffusione dei risultati.
- Azienda Agricola Motti (Massimo Motti): è direttamente coinvolta nelle operazioni dei campi sperimentali sulle cover crop gelive e sul confronto tra specie.
- Azienda Agricola “A. Menozzi” (Davide Reginelli e Mauro Colnago): è l’azienda agraria dell’Università degli Studi di Milano. È direttamente coinvolta nelle operazioni dei campi sperimentali sulle cover crop gelive e sul confronto tra specie.
- Azienda Agricola Fiorini Giuseppe (Giuseppe Fiorini):è direttamente coinvolta nelle operazioni del campo sperimentale sulle cover crop ingelive.
Come ottenere maggiori informazioni?
Inviate un messaggio all’e-mail colturedicopertura@gmail.com.
“La parola agli agricoltori”Durante lo svolgimento degli incontri in campo abbiamo distribuito un questionario ai partecipanti. Ecco alcune domande proposte e le risposte di alcuni agricoltori.Quali aspetti valuta più interessanti delle cover crop osservate nei campi sperimentali?L’utilizzo delle cover crop gelive, la ricerca e la coltivazione di nuove specie.Quali benefici ottiene dalla coltivazione delle cover crop?Miglioramento della struttura e della lavorabilità, miglior drenaggio, risparmio di azoto.Quali sono le difficoltà che incontra nella coltivazione delle cover crop?Interramento delle cover crop quando la biomassa è molto sviluppata, difficoltà di coltivazione dovute all’andamento meteorologico nel periodo autunnale. |
Approfondimenti e news le potete trovare sul nostro sito internet www.covercrop.it, sulle nostre pagine social Facebook e Instagram e sul canale Youtube “I segreti delle cover crop”.