L’obiettivo generale di questa tipologia di semina è quello di portare uno sviluppo moderato delle cover crop durante la stagione estiva (evitando fenomeni di competizione con la coltura da reddito) per ottenere un vantaggio in autunno con delle essenze ben affrancate in modo precoce. L’aspettativa è ottenere una buona biomassa autunnale con i conseguenti, proporzionali, benefici collegati. Fra le prove di semina innovativa, quella della trasemina delle cover crop nel mais è stata senza dubbio la sfida più complessa ed ambiziosa, non tanto per la gestione agro-meccanica delle operazioni ma piuttosto per le condizioni ambientali/agronomiche nelle quali le colture di copertura si vengono a trovare.
Nell’estate 2020 il gruppo operativo ha effettuato una prova preliminare di semina manuale e preparatoria, extra progetto, per valutare quali specie di cover crop potessero essere maggiormente adatte alla trasemina nel mais durante le operazioni di rincalzatura/sarchiatura. In particolare sono state messe a confronto 10 specie in trasemina, seminate manualmente alla fase di 5-6 foglie del mais: Veccia pannonica, Veccia sativa, Pisum sativum, Trifolium pratense, Trifolium repens, Trifolium squarrosum, Medicago truncatula, Brassica juncea, Avena strigosa, Secale cereale. Le specie sono nate tutte piuttosto bene ma, progressivamente, hanno perso forza e vitalità e alla fine della stagione, erano morte. Le cause sono da ricercarsi in un effetto residuale dei diserbi nella prima fase, stress meccanico da irrigazione, caldo e ombreggiamento nelle fasi successive.
Per le prove ufficiali con il prototipo nel 2021, dopo una lunga valutazione sulla scelta delle specie da seminare, il 19 maggio 2021 (mais alla quinta foglia) sono state seminate le parcelle sperimentali con Trifolium repens ed Avena strigosa, le due specie che si erano comportate meglio.
In questa configurazione la seminatrice viene trasportata dalla trattrice per mezzo del sollevamento anteriore, i semi spostati dalla stessa fino al fungo di distribuzione montato sulla tramoggia della rincalzatrice e da lì, sfruttando l’effetto venturi, divisi e direzionati tramite calate agli elementi di distribuzione a spaglio, in prossimità degli organi lavoranti e del terreno.
Posteriormente un rastrellino a strascico assicura una minima miscelazione seme-suolo. Il fungo di distribuzione del seme è collocato sopra la tramoggia che contiene il concime da distribuire in copertura.
Purtroppo anche con l’impiego del prototipo la crescita delle due specie di cover crop è risultata insoddisfacente sia da un punto di vista della densità delle piante, sia da un punto di vista dello sviluppo.
Dopo una prima fase di germinazione e crescita iniziale buoni, l’ombreggiamento da parte del mais e l’effetto meccanico dell’acqua di irrigazione distribuita a scorrimento, hanno limitato fortemente lo sviluppo delle piante.
Nel 2022 è stato condotto un ultimo test eliminando la possibile influenza dell’irrigazione a scorrimento; la prova è stata infatti condotta presso due aziende partner, in un campo in asciutta (azienda Agricola Motti) e in un campo irrigato ad aspersione (azienda didattico-sperimentale A. Menozzi, UniMi). Nel primo appezzamento, la stagione particolarmente siccitosa ha totalmente compromesso la germinazione dei semi. Nel secondo appezzamento le piante sono cresciute in maniera molto stentata ed è stato osservato un probabile effetto del diserbo di post-emergenza precoce effettuato sul mais.
A questo link potete vedere il video sulla semina delle cover crop durante la rincalzatura realizzato nell’ambito del progetto.